Costante, fluido movimento.
Tutto ciò che mi serve
non può essere contenuto
in un frammento
di spazio cristallizzato.
Sfoglio ciò che posso
permettermi di abbandonare.
Come premio finale
l’unica fedeltà possibile,
quella a me stessa.
02 martedì Mar 2021
Posted Esperienze di vita
inCostante, fluido movimento.
Tutto ciò che mi serve
non può essere contenuto
in un frammento
di spazio cristallizzato.
Sfoglio ciò che posso
permettermi di abbandonare.
Come premio finale
l’unica fedeltà possibile,
quella a me stessa.
09 domenica Giu 2019
Posted Esperienze di vita
inDi nuovo il cambiamento,
noi infinitamente piccoli,
arroccati su lievi certezze,
ci teniamo, rigidi, in piedi.
Convinti che clemente
il tempo resti orfano delle
nostre imperfette sconfitte.
02 martedì Apr 2019
Posted Esperienze di vita, Fragranze
inCe matin… poudre de bois de cade. 🙂
C.
20 mercoledì Feb 2019
Posted Esperienze di vita
inMagro budget per te che hai studiato ad Eton e, negli anni novanta, tenevi sempre una copia del “Castello di Otranto”, nascosto nella tua borsa di pelle.
È un affronto! Come si permettono queste “canaglie borghesi”?
Mi hai mandato un’email di fuoco stamattina.
Io ho letto attentamente, poi ho pensato, “Canaglie borghesi”, forse non si usava nemmeno durante il “68!
Hai sempre questo modo artificioso di scrivere. Ricerchi le parole o gli epiteti che secondo te possano stupire, creare fastidio o, al contrario, adulazione.
Ti piace essere guardato.
Il tuo modo originale di vestire, i tuoi cento chili distribuiti su un altezza di più di un metro e novanta. Sembri un gigante dall’andatura dondolante. I tuoi passi sono quasi dei saltelli.
Ti hanno concesso pochi spiccioli per il tuo progetto. Dovrai “far marchette”, come definisci tu il tuo lavoro, per almeno altri due anni.
”Tutto bloccato, capisci?!?”
Sì, Giordano… capisco.
Vorrei scriverti così, con aria un po’ seccata. Ma so che poco t’importerebbe!
Allora continuo a leggere la tua email, con una sensazione tra lo stizzito e il divertito.
Mi giro, ho una pila di giornali che mi attende sulla mia scrivania.
La giornata sta per iniziare… ma prima finisco di leggere le tue accalorate invettive contro le tanto vituperate “canaglie borghesi”!
15 venerdì Feb 2019
Posted Esperienze di vita
inParis
Chartier 1998
Noi, abbracciati. Sorridenti.
La tua mano mi stringe la vita. Mi guardi mentre scattano la foto.
Indossi una camicia di jeans, una giacca leggera. Forse sotto dei jeans più scuri, ma sono coperti dal tavolo,
Io ho i capelli in un carrè all’altezza del collo. Mi ricordo che li avevo tagliati da poco.
Indosso un vestito a fiori leggero, sui toni pastello del rosa e verde. Sopra una specie di coprispalla in pizzo con le maniche larghe.
Io avevo da poco compiuto 24 anni. Tu, cinque mesi più di me.
È una cena informale. Un gruppo di amici, studenti. Lingue diverse che si mescolano tra loro. Storie che arrivano da parti lontane del mondo.
C’è un’energia speciale nei nostri occhi.
La vita nel pieno delle possibilità. I sogni adagiati su un terreno fertile.
Siamo noi, poco più che ventenni.
Siamo noi, che cullavamo dentro ciò che poi saremmo diventati.
Ti guardo ora e riconosco te.
Guardo i tuoi occhi di allora e so che già ti amavo!
15 venerdì Feb 2019
Posted Esperienze di vita
inSe non basta mai,
qualcosa non va,
e spesso non sei tu!
14 giovedì Feb 2019
Posted Amore, Esperienze di vita
inOgni aereo che passa, è un colpo al cuore.
Una tristezza infinita mi attanaglia l’anima.
Nausea e lacrime.
Potessi ricacciare tutto giù, lo farei.
Non sono così brava.
Soffro di una mancanza in potenza.
Non vorrei vederti andare via. Non so cosa succederà. È così dura la lontanza. Stavolta siamo stati tanto tempo insieme.
Continuo a piangere. Le lacrime arrivano da sole, nei momenti più impensati.
Tu mi abbracci, mi consoli. Ci consoliamo, ma il dolore è anche il tuo e, spesso, mi specchio nelle tue lacrime che racchiudono le mie stesse emozioni.
10 domenica Feb 2019
Posted Esperienze di vita
inQualche volta sbatto come una falena contro la luce. È difficile ed io non sono tanto brava. Mi “sento piena”. Troppo dolore, troppo complicato, troppo tutto.
Certe volte mi fermo. Non sono io.
Passa tutto. Passerà, ma stasera è brutto brutto.
Vorrei staccare ma è impossibile.
Mi tengo questo corpo… e aspetto.
Buona, buona… more or less!
09 sabato Feb 2019
Posted Esperienze di vita, Life
inEsterno mattina.
A sorpresa, siamo riusciti ad uscire.
Un bel sabato di sole. Andiamo in centro, facciamo una passeggiata e ci sediamo su un tavolino esterno di un bar, che ci piace parecchio, a bere un latte macchiato ed un caffè.
Passiamo una piacevole mezz’ora a chiacchierare, paghiamo e andiamo via.
Dopo un po’ ti accorgi che non hai più gli occhiali da sole, che avevi tirato su, appoggiandoli sulla testa. Tu sei parecchio miope, esattamente come me. Quando non porti le lenti a contatto, anche gli occhiali da sole sono graduati.
Torniamo indietro, ripercorrendo le stesse strade e gli stessi negozi, alla ricerca dei tuoi occhiali. Dopo aver chiesto in tutti i negozi, torniamo nel bar dove eravamo stati all’inizio del nostro giro.
Tu, con un italiano dalla forma corretta, ma dal forte accento straniero, chiedi se qualcuno ha, per caso, trovato un paio di occhiali da sole. La cameriera risponde di no e ci saluta. Mentre stiamo per uscire dal locale, tu noti un signore seduto su un tavolino vicino alla porta, dalla cui tasca della camicia, spuntano un paio di occhiali da sole, con la montatura blu elettrico.
Ti vedo fermarti di botto.
“What’s happened?”
Ti giri verso di lui. E lo indichi.
Io, per un attimo, mi sento a disagio.
“Those sunglasses… are mine!”
Quello si gira e con strafottenza, “Che voi?”
”Gli occhiali, mi scusi!”
”Gli occhiali, che?”
”Sono i miei!”
”che stai a di’?”
”Are mine! Sono i miei!”
”… ma vedi d’annattene!”
Cerco d’intervenire io.
”Mi scusi, ma credo siano i suoi. Veramente. Hanno una montatura in metallo blu elettrico ed in più sono graduati. Se gli permettesse di provarli, potrebbe controllare se le lenti corrispondono!”
”A signo’, mo pure lei ce se mette. Lei è italiana, no?!? Me faccia il piacere, veda d’annassene, va’!”
”Sì, sono italiana, ma che c’entra? Perché non può provarli, mi scusi? Sono praticamente identici agli occhiali che ha perso poco fa!”
”Ariadaje! So li mia, lo volete capi’!”
Hugeman si gira verso di me. “Ok, let’s go!”
”Arrivederci!” con le sue erre arrotate e lo sguardo sprezzante.
”… che ti vadano di traverso!” Lo aggiungo io.
Certe volte, mi capita di vergognarmi di essere italiana. Oggi è stata una di quelle!
07 giovedì Feb 2019
Posted Esperienze di vita
inIn una calda notte di qualche anno fa, in mezzo al nulla di una strada ad alta percorrenza nel sud della Francia, in uno squallido (e non l’ho usato come modo di dire) motel “petit dej”, ho desiderato, con tutta me stessa, di scappare nel pieno della notte verso Lione.
Ora Lione non è mai rientrata in cima alle mie priorità, pur essendo una bellissima città, dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco, ma in quel momento mi sembrava come il posto migliore dove rifugiarmi e trovare un hotel decente, dove riposare almeno per qualche ora.
Forse a Lione non ci andrò mai nella mia vita, oppure ci saranno altre occasioni come quella notte. Ma il punto è quanto tutto sia relativo. Anche i desideri…
E quella calda notte , in cui ho desiderato “fortissimamente” Lione, io non la dimenticherò mai! (E la Tav non c’entra, almeno stavolta!;) )