Ho pensato di costruire
pietra dopo pietra,
respiro dopo respiro,
nel cuore di ogni debole notte,
un amore potente, immaginifico: vivo.
Ho pregato e peccato,
piccola anima agnostica,
avvolta in un letto di lana e lino.
Mi sono persa, sola, tra le spirali
di un passato a cui ho dato un nome.
Sul soffitto stanotte ci sono ancora
i segni trasparenti delle tue carezze
e l’ombra delle complicate volute
del fumo partorito dalle nostre sigarette,
spente troppo prematuramente:
prima che il sole potesse cancellarne il grigio.