Attesa. Vip lounge gremita di false partenze.
Sui tacchi, in piedi. Alzo fragili speranze.
Cristallo e prosecco. Le dita brindano asciutte.
La bocca serrata, racconta storie.
Un viso con gli occhi chiusi, si ferma a guardare.
30 martedì Ott 2018
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inAttesa. Vip lounge gremita di false partenze.
Sui tacchi, in piedi. Alzo fragili speranze.
Cristallo e prosecco. Le dita brindano asciutte.
La bocca serrata, racconta storie.
Un viso con gli occhi chiusi, si ferma a guardare.
29 lunedì Ott 2018
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inUmidità indecifrabile,
sembra appiccicarsi alla pelle
invece subdolamente
bagna l’anima.
29 lunedì Ott 2018
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inLa tua mano è il mio cuore.
27 sabato Ott 2018
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inEsperire.
(fuck me – fuck you up)
27 sabato Ott 2018
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inArma con una pallottola.
Brandelli di dipendenza
sotto le unghie grigie.
Schegge di rubini tra i capelli.
Autostrade rosse sulla pelle,
bocca acida su labbra estranee.
Le mani sul muro
legate.
Mistici legami d’amore
tra la pancia e il cuore.
21 domenica Ott 2018
Posted Esperienze di vita, Uncategorized
inDevo… devo…
Il faut…
I must…
O quello che vi pare, nella lingua che più “canta insieme al vostro cuore”!
Sono uscita appena un’ora fa, pioveva. Io e mio marito abbiamo aspettato un taxi che non arrivava mai, perché a Roma con due gocce si blocca tutto. Perché Roma è così, ma questo non c’entra niente con quello che voglio scrivere stasera.
A Roma in questi giorni c’è la “Festa del cinema” ed io ho deciso di vedere un solo film: Beautiful boy.
Una decisione motivata da tanto, ma soprattutto dall’istinto. Avevo visto le interviste rilasciate dagli attori nei vari giri di presentazione negli States ed in Inghilterra, ero rimasta ammaliata dalla recitazione di Chalamet nel film di Guadagnino e l’argomento mi “mulinava” dentro come un tarlo. Io sono nata negli anni settanta e per tutti gli anni ottanta ho visto gente farsi di eroina all’uscita del liceo nel buio di un androne, ho visto morire Guido, il fratello di una mia amica, insomma la dipendenza da droghe, in qualche modo, ha lasciato una traccia nella mia formazione di persona.
Tutto questo “pistolotto” introduttivo per dire che ero abbastanza presa dall’argomento ed ero curiosa di vedere come veniva affrontato, in epoca contemporanea, da un regista belga, Felix Van Groeningen (lo stesso di Alabama Monroe), che ha trasposto cinematograficamente la storia raccontata in due autobiografie da un padre e figlio americani che hanno affrontato tutto il calvario della dipendenza da metanfetamina, il Chrystal meth, più una pletora di altre sostanze stupefacenti. O meglio è la storia di una famiglia che vive cercando di salvare il figlio.
È una storia raccontata con la pancia, nel senso che non c’è niente di poetico e lo dico nella maniera più positiva possibile. È un film che non mitizza l’uso di droghe.
Ti porta giù all’inferno con il protagonista. Ti fa patire l’attesa e la disperazione con il padre. È fatto di salite ripide e discese nel baratro. Di vomito e silenzi ma anche di tanto, tantissimo amore. Si respira, trasuda dalla pelle di ogni attore. T’investe e ti fa piangere fino a singhiozzare. Le lacrime arrivano come a tradimento, ed inzuppano il viso con la stessa partecipazione che trasmettono gli attori.
Chalamet è più che bravo, è dannatamente reale.
Steve Carrel è il padre che ognuno di noi vorrebbe avere.
Sei lì e pensi che stai morendo e rinascendo ogni volta con loro.
Perché è di vita e di morte che si parla.
Di come alla fine “ognuno può salvarsi da solo” ma che l’amore è la più grande rete di contenimento che l’uomo abbia a disposizione.
Il “lieto fine” è appena sussurrato nei titoli di coda.
Quando esci dal cinema e le lacrime continuano a scendere da sole, ti senti un po’ Nic e un po’ David e porti dentro di te un pezzetto di tutti gli esseri umani che ti circondano.
20 sabato Ott 2018
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inRosso fuoco dentro.
Sono nata con i capelli rossi. Ribelli, ondulati, dello stesso colore del rame colpito dai raggi del sole.
Sono nata con la pelle diafana, tanto chiara da svelare la sua trasparenza anche ad occhi discreti. Pelle eterea figlia di occhi verdi, eppure i miei, neri e lucenti, raccontano storie di paesi arsi dal sole che s’intrecciano con posti dove la bruma dei mattini bui nasconde timidi pensieri.
In equilibrio precario prima ancora di assaggiare l’aria di questa contemporanea realtà. Sono forte e debole, una contraddizione che mi rende me stessa più di quanto io riesca ad accettarlo.
Basta un alito di vento ed i miei pensieri raggiungono cime di ripide vertigini, stupendomi ogni volta della loro esile, prorompente forza.
19 venerdì Ott 2018
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in“Sei così tenero…”
La voce si spezzò contro le sue labbra rosse.
Cristalli di ghiaccio le trafissero il cuore.
Nessuno notò
che la sua pelle era diventata fredda
e i suoi occhi avevano mutato colore.
19 venerdì Ott 2018
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inHo lasciato la seduzione
appesa ad una gruccia
nell’armadio vuoto.
Era l’unico abito
di cui non riuscivo a
liberarmi.
Ora il mio corpo brilla
di pura autenticità.
17 mercoledì Ott 2018
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inTi parlo.
La tua voce muta
mi risponde.
Non c’è presente,
solo un tempo fluido
in cui concedersi
brandelli di verità.