Interno mattina.
È domenica, fuori c’è un sole primaverile, l’aria è calda.
Stanotte, finalmente, dopo non so quanto ho dormito otto ore filate. Mi sono svegliata alle dieci!
Caffè con calma fuori sul balcone… i primi raggi di sole sul viso.
Lavatrice, doccia.
G. oggi ha una partita a tennis. Un avversario “scassapalle”! (Così per rendere l’idea) Dopo colazione si prepara la borsa.
Io da ieri non ho più febbre, ho ancora un po’ di raffreddore ma può andare.
Usciamo e, prima di arrivare alla macchina, mi arriva un messaggio.
”Hey! Bonjour Petite puce, ça va?”
Ti chiamo.
”Amore, lì da te sono le cinque del mattino… che ci fai sveglio?”
”Oggi è domenica, right?!?”
”Sì, amore!”
”Ecco… passami G.!”
Passo il telefono a mio figlio. Sento che parlate, poi lui ride. Si ferma e ride ancora. Ti saluta e mi ripassa il telefono.
”Amore che gli hai detto?”
”Shhh! Oggi ha la partita?!? È un segreto!”
”… Aspetta, tu hai puntato la sveglia alle 5 per parlare con G. prima della partita?!?”
”obviously!”
Mi stanno risalendo le lacrime. Non sono abituata a tutto questo! Cerco di trattanermi.
”Ehi… non riesco nemmeno a dirti quanto ti amo. Sei speciale e non basta… Il migliore, semplicemente!”
Ti sento sorridere.
”Forse perché tu sei così!”
Mi mandi un bacio.
Ricaccio giù le lacrime.
Ti bacio anche io.
In silenzio, sento il cuore che esplode.
Ti amo amore mio, più di quanto io stessa potessi immaginare.
”Grazie, C.!”
”Petite puce, siete la mia vita!”
Metto il viva voce, saluti ancora G.
Ridiamo tutti insieme.
Il sole fuori e dentro di noi!
P.s.: G per la cronaca ha stracciato l’avversario!