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Paese che vai…

28 martedì Gen 2014

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27 gennaio 2014: “Se si affossa la legge elettorale è difficile pensare a uno spazio di speranza per questa legislatura.” Matteo Renzi.

Il nostro paese sta vivendo la resa dei conti. Paghiamo lo scotto dell’italianità, un modo raffazzonato di prediligere la connivenza e il tornaconto personale, piuttosto che la partecipazione e l’impegno.

Siamo figli, nipoti e pronipoti dell’idea utilitaristica che bisogna coltivare il proprio orto, anche se questo implica la dissoluzione del bene comune, della res pubblica.

Si potrebbe partire da lontano. Analizzare l’inizio della nostra “giovane” Repubblica e anche allora, senza difficoltà, uscirebbero come in una cartina al tornasole i vizi “italioti”.

E’ come se avessimo nel sangue una coazione a ripetere: non riusciamo a percepire il senso profondo dell’impegno, del senso comune di partecipazione. Lo Stato inteso come nobile insieme di individui che tutti insieme, secondo le proprie inclinazioni e talenti, contribuiscono a far prosperare una politica “sana”.

Manca la volontà di cambiamento reale. E’ come se le vecchie logiche politiche che hanno permesso alla Dc di governare per cinquant’anni scorressero nel nostro Dna. Si fossero attaccate alle nostre vene come colesterolo cattivo e impedissero al sangue di scorrere correttamente.

C’è un retroterra culturale, votato all’immobilismo, anche quando si traveste da “politica del fare”.

Matteo Renzi, un giovane quarantenne (vista la media dei politici italiani possiamo ancora annoverarlo tra i giovani) è sceso in politica proclamandosi l’uomo del cambiamento. Colui che rispondendo “all’ultima chiamata” da parte degli italiani, avrebbe sovvertito le regole del gioco, risollevando le sorti del paese.

Ha vinto il secondo giro delle primarie del Pd (dopo un anno rocambolesco), promettendo una politica incentrata sull’azione e sulla trasparenza. Un uomo di sinistra neoliberista. Una contraddizione in termini, ma non solo. Ormai è stato compiuto il disegno di un progetto di distruzione sistematica di ogni ideale di sinistra. Abbiamo un segretario del Pd, che dovrebbe essere un partito di CENTROsinistra, che è la fotocopia del grande protagonista della politica degli ultimi vent’anni, Silvio Berlusconi. Un uomo che ha fatto del marketing e del tornaconto personale, le sue religioni pagane.

Un uomo che trovando terreno fertile, in vent’anni, è riuscito a distruggere ogni idea di welfare, collaborazione a favore degli strati più deboli della società e rafforzamento della sfera educativa in favore dei più giovani.

Ha propagato, vendendolo come merce, il mito del menefreghismo e del tornaconto personale. Ha nascosto sotto chili di cerone, il vero motivo della sua discesa in politica: sfuggire ai suoi problemi personali. Era finita la prima Repubblica, Craxi era scappato in Tunisia, e avere l’immunità parlamentare gli avrebbe fatto comodo.

E allora ecco confezionato il pacchetto perfetto di un uomo che grazie al suo denaro può disporre di un potere “tentacolare”, che ha raggiunto ampi strati della popolazione.

Gli italiani amano essere “guidati”, delegare, vivacchiare. Non a caso il voto di scambio è sopravvissuto a decine di legislature. In tempi floridi, si votava in cambio di un lavoro, con la crisi si è cominciato a votare anche per una busta della spesa.

Il mercato del lavoro in Italia è stato sempre lottizzato e questo ha provocato una crisi endemica che era presente molto prima della recente crisi mondiale.

La meritocrazia da noi viene scambiata per una malattia virulenta e combattuta ferocemente!

Ora gli italiani, ai quali sono state tolte le briciole prodotte dalla mala-poltica, non resistono più. Il lavoro scarseggia, le possibilità di consumo per chi già non era benestante, ridotte all’osso. L’Italia “sta andando a fondo”!

E allora ci affidiamo a chi ci propone la soluzione e come biglietto di presentazione partorisce una legge elettorale da brividi, buona solo per compiacere chi con i suoi tentacoli, paralizza il nostro paese.

Non si agisce per cambiare le cose, ma per mantenere lo status quo, che tanto della res pubblica i cittadini non sanno che farsene!

Passione profumata

25 sabato Gen 2014

Posted by fleurerose in Uncategorized

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Un desiderio, un’idea che non mi abbandonava da qualche tempo: volevo un profumo particolare che non riuscivo a trovare in Italia!

Il profumo in questione è: Luctor et emergo di People of the labyrinths, stilisti olandesi che hanno uno stile particolare, un po’ naïf, sicuramente “anticonvenzionale”!

Ho scoperto l’esistenza di questa essenza nel mio peregrinare virtuale e me ne sono innamorata leggendo la composizione. Mi ha incuriosita talmente tanto che l’ho inserita nella mia wish-list “profumosa” e lì è rimasta per moltissimo tempo, finché in uno dei miei giri ad Amsterdam sono andata nella loro boutique.

È un posto fantastico, nella zona dello shopping di lusso. Un negozio molto grande, popolato da vestiti colorati e stravaganti, accessori, biancheria per la casa. Un tempio della bellezza!

Mi sono persa tra i colori e la morbidezza delle stoffe… fino a quando su un vassoio ho trovato loro: i profumi!

Avevo camminato tanto e sotto la pioggia per arrivare fin lì, ma improvvisamente, tutta la stanchezza era svanita!

Ho preso tra le mani la boccetta di Luctor et emergo, una semplice ampollina che ricorda un po’ quelle usate nei laboratori di chimica, e ho dato una spruzzata del prezioso liquido sul polso.

Resina di legno di ciliegio, cera d’api, tabacco aromatizzato alla frutta. Un profumo orientale, goloso, quasi sfacciato senza perdere in eleganza. L’odore umido dell’aria un attimo prima che venga giù la pioggia. Il fumo di una fumeria turca, il dolce sciroppo delle ciliegie sotto zucchero. La fragranza dell’infanzia e della seduzione in un unico profumo.

Un connubio insolito, stravagante, ammaliante.

Un profumo che irretisce l’anima, un vero incanto che seduce il cuore e non l’abbandona più!

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