Quarantotto anni e mezzo di vita e non ho mai trovato una persona che abbia voluto “proteggermi”. Olè!
Minima intorno a me
25 domenica Dic 2022
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in25 domenica Dic 2022
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inQuarantotto anni e mezzo di vita e non ho mai trovato una persona che abbia voluto “proteggermi”. Olè!
23 venerdì Dic 2022
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Ti ho amato con tutto il mio essere.
Ho aspettato nel silenzio più spaventoso
che ogni tua parola raggiungesse il mio cuore.
È accaduto il miracolo e come un lievito
il mio sentimento per te è aumentato,
ancora, ancora e ancora.
Ti regalo il mio addio.
Un pacchetto dorato pieno di sorrisi.
Le tue bugie non le ho dimenticate,
ho solo imparato quando è il momento
giusto per andare via senza soffrire più.
23 venerdì Dic 2022
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Mai felicità d’amore
ha toccato il cuore.
Come uova rotte strapazzo
le mie amiche parole.
Non conto più il tempo,
aderisco alla mia idea di fluidità.
Morirò un giorno senza aver provato
la magica sintonia tra me e l’altro.
Donna verso uomo,
la mia incomprensibile sconfitta.
23 venerdì Dic 2022
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“Bruciami sole!“
Ti esorto come in una mia preghiera.
Le parole si piegano,
grani di un rosario ateo,
mistica profonda di un’anima inquieta.
Rinasco ogni giorno,
estate emotiva,
in un’invisibile tensione creativa,
la mia felicità.
23 venerdì Dic 2022
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Cado dentro me stessa,
ogni volta mi procuro una ferita,
non è il sangue a farmi paura.
L’incompiutezza della mia anima,
dicotomia di una realtà fragile.
Àncora e zavorra di una vita intera.
22 giovedì Dic 2022
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inTutto nel caos. Sempre.
20 martedì Dic 2022
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inNel buio la mano scrive compulsivamente sul display illuminato.
“Mi manchi… Ti penso…”
Un respiro pesante dalla donna sdraiata a fianco. I piedi intrecciati sotto il piumino damascato.
Il silenzio nella stanza. Le lucine dell’albero di Natale ancora accese illuminano il piccolo salotto e lasciano filtrare una striscia luminosa sotto la porta.
Nella stanza accanto, sul cuscino rosa, una testolina riccia sogna, digrignando appena i denti da latte.
Le dita corrono veloci “Il pigiama scivola via… ti accarezzo nel buio… la mia voglia di te aumenta prepotente…”
Una piccola pausa. L’iPhone si illumina nel buio
“Sei qui con me. Ti accarezzo nel buio… “
Il cellulare a testa in giù.
Una carezza lieve lungo l’inguine.
Un altro messaggio, interrotto bruscamente da un colpo di tosse.
Il telefono scivola sotto le coperte.
La mano accarezza i capelli lisci e scuri.
Un sussurro – Amore, dormi? – Nessuna risposta, il respiro regolare del sonno.
Il piumone alzato, la mano cerca il cellulare nel buio…
“Amore… che succede?”
“Movimenti, amore. Mi manchi. Ti vorrei qui.”
“Cerco le tue labbra… e baci voraci”
Silenzio per alcuni attimi.
Arriva un altro messaggio.
“Ciao, amore. Mi manchi. Ti aspettavo stasera”
Nel buio carezze frenetiche.
Il cellulare appoggiato sulla pancia.
Dopo alcuni minuti…
“Amore, ci sei?”
Nessuna risposta.
Intanto con l’altra donna.
“Ho voglia di te. Domani esco un’ora prima dall’ufficio. Potremmo vederci al laghetto.”
“Domani porto Giova dal pediatra, sono impegnata fino alle sei. Se mi raggiungi alla metro, possiamo prendere una birra lì vicino”
Intanto arrivano altri messaggi.
“Amo’ sei online ma non rispondi… che succede?”
Un altro colpo di tosse nella stanza. L’iPhone scivola di nuovo sotto le coperte.
La mano accarezza la spalla. – Amore, come va? –
Lei si gira. Gli occhi neri socchiusi. – Amore, mi sono svegliata per la tosse. Sei ancora sveglio? Ho intravisto la luce del cellulare –
– Stavo guardando una cosa per Lea su Amazon, voglio farle una sorpresa in più per Natale. Quest’anno Babbo Natale farà il botto! –
Un risata strozzata sotto le lenzuola. – Sei uno un adorabile scemo, amore mio! –
Le mani s’intrecciano nel caldo del letto.
Mentre l’iPhone occultato sotto il piumone continua ad illuminarsi… Una, due, tre… quattro volte…
– Dormi, amore. Sei la mia vita… –
Il respiro si fa di nuovo regolare.
La mano afferra l’iPhone e riprende a scrivere.
20 martedì Dic 2022
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inI profumi molecolari sono il fantasma nell’armadio di anime in pena.
19 lunedì Dic 2022
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inUn bugiardo ti mette in contatto con i tuoi limiti. Ti costringe a guardare in faccia la tua storia. Modula i tuoi sistemi di reazione. I rapporti con l’esterno sono sempre una questione personale.
L’accettazione di sé è un lavoro costante. Ci sono momenti della vita in cui riesce più facile ed altri in cui la stanchezza prende il sopravvento e si trascinano situazioni impossibili per mancanza di energia interiore.
Amare è la forma di felicità più completa che si possa sperimentare. Tutto diventa migliore. Si è pervasi da una leggerezza che assomiglia alla “perfezione”. L’innamoramento è come una droga, vengono stimolati i centri del piacere. È una condizione che si è portati a ricercare perché ci fa stare bene. Vivere in coppia, stabilizzare un rapporto, comporta avere delle abilità emotive più specifiche. Una sorta di upgrade interiore che non tutti possiedono. Ci sono persone che per tutta la vita, pur apparentemente in coppia, ricercano lo stato di euforia dato dall’innamoramento. Si dopano di adrenalina, serotonina e gli altri neurotrasmettitori del benessere, usando l’altro come un mezzo. Mentono in maniera sistematica e non sono in grado di ammetterlo, nemmeno con se stessi, perché hanno costruito un’identità fallace.
Lasciano dei segnali come i cookies nei programmi informatici. Sono segni invisibili, il riflesso dei loro istinti. Forse vogliono essere scoperti ma non hanno il coraggio di raccontarsi la verità. Allora vivono così, passando da una realtà all’altra. Costruiscono relazioni funzionali al loro mantenimento emotivo. Stabiliscono gerarchie emotive rigide di cui solo loro conoscono il codice. Controllano, manipolano, gestiscono chi li circonda. Non possono permettersi il lusso dell’autenticità perché nemmeno loro si conoscono. Aderiscono a modelli che reputano rassicuranti e li replicano all’infinito.
Sono dei bambini che hanno imparato regole di un gioco che esiste solo nella loro mente. Mentono in continuazione anche davanti all’evidenza senza poterne fare a meno perché smettere equivarrebbe a crollare, smontarsi come una marionetta senza fili.
Ho amato persone così perché è di questo che sono stata nutrita. È questo che ho riconosciuto come reciprocità. Ho fatto risuonare un vuoto profondo, ammalandomi. Mi sono odiata per la mia incapacità di reazione. Immobile ho continuato a “non amare”. Sono scesa più e più volte dentro di me. Mi sono fatta aiutare. Anni e anni a smontare il passato, la mia vita, le mie reazioni. Ho attraversato la rabbia fino a vomitare persa. Mi sono sentita sola come un calzino spaiato. Sbagliata. Ho accarezzato parti di me che mai avrei voluto vedere. Ho capito che la mia storia non poteva essere cambiata né potevano esserlo le persone che mi hanno cresciuta. Ho faticato ad accettarlo cercando per anni e anni palliativi esterni. Una sorta di riscatto inesistente attraverso rapporti d’amore inutilmente complicati e sterili. Ho passato la vita a non amare, nella fottutissima speranza di essere amata.
Ora non sono ancora capace e forse non lo sarò mai ma ci sono volte che mi sento bene con me e questo accade sempre più spesso. Sempre di più sento che il mio contenitore è aderente al contenuto. Sempre di più.
17 sabato Dic 2022
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